J.S.Bach, Invenzioni a 2 voci BWV 772-786 - Selezione
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Le Invenzioni a due voci di J.S. Bach BWV 772- 786 sono dei brani composti negli anni intorno al 1720 e furono dedicate da Bach al figlio Wilhelm Friedemann a scopo didattico. Si tratta di una raccolta di 15 brevi composizioni che preludono alle 15 Sinfonie, composte invece per 3 voci e decisamente più complesse sia a livello tecnico che strutturale.
Nel piano di studi convenzionale, a livello di difficoltà sia tecnica che espressiva questi brani rappresentano il primo ostacolo che i giovani pianisti incontrano nell’esplorazione e nell’approfondimento dello studio della letteratura per tastiera di Bach. Se con il libro di Anna Magdalena ci si trova davanti a piccole forme, seppur fortemente caratteristiche, di difficoltà non elevata, con le Invenzioni a due voci ci si trova ad affrontare lo stile contrappuntistico di Bach in una struttura ancora non troppo complessa ed articolata, ma tipica del modo di scrivere di Bach, e che si ravviserà nelle Sinfonie, nelle Suites e nel Clavicembalo ben temperato.
La difficoltà tecnica consiste principalmente nel fatto che il tema esposto all’inizio del brano venga eseguito a rotazione da entrambe le mani, chiedendo quindi all’esecutore di trovare delle soluzioni adatte a gestire gli spazi sulla tastiera, a volte contrariamente all’ergonomicità della tastiera rispetto alla mano stessa. Questo fa sì che le due mani si abituino a suonare nella massima indipendenza sia tecnicamente sia espressivamente. Quanto alla difficoltà espressiva è molto frequente infatti che a un passaggio più spiccatamente tecnico da eseguire con una mano corrisponda un passaggio più lirico con l’altra mano. Le Invenzioni, in definitiva, rappresentano il primo scalino verso la resa della scrittura polifonica per un pianista.
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