La danza delle dita

Esecuzione

Lezione

 

Riassunto

In questo video vediamo un brano chiamato “La Danza delle Dita”. Rispetto ai brani precedenti che abbiamo studiato, questo è un po’ più lungo, ma tutte le difficoltà sono già state affrontate. Iniziamo subito sottolineando che l’intero brano si svolge in una posizione fissa. Iniziamo con la mano destra nella posizione centrale, con il pollice sul do, e le note do, re, mi, fa, sol. La mano sinistra si posizionerà nell’ottava sotto, sulle stesse note.

Quindi, cominciamo dal primo rigo. Ricordiamo sempre di rispettare le legature e assicuriamoci di sollevare la mano alla fine di ogni legatura. Iniziamo con la mano destra da sola. Notiamo che siamo in un tempo a tre quarti, quindi ogni battuta presenterà tre movimenti. Quando suoniamo la mano destra da sola, cerchiamo di contare tre movimenti in modo equidistante ritmicamente. Ad esempio, uno, due, tre, uno, due, tre. Ricordiamo che la semiminima vale un movimento, la minima vale due movimenti, e la minima con il punto vale tre. Iniziamo quindi a leggere la mano destra da sola: uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre. Nell’ultima battuta, notiamo la fine della legatura, quindi assicuriamoci di creare una separazione tra questi due re.

Nella quarta battuta, notiamo una particolarità riguardo alla pausa che copre l’intera battuta. Solitamente, indipendentemente dalla frazione di tempo, questa pausa viene sempre collocata sulla terza linea, poiché di solito dovremmo utilizzare tre pause di semiminima o una pausa di minima puntata se volessimo coprire l’intera battuta. Tuttavia, non si utilizza questa notazione quando si desidera una pausa per l’intera battuta, quindi si utilizza semplicemente la pausa senza il punto. È importante notarlo.

Ora, passiamo a vedere la mano sinistra. La mano sinistra inizia con una minima puntata, quindi tre movimenti, poi abbiamo delle semiminime, che valgono un movimento, mentre le minime valgono due movimenti. Uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre, uno, due, tre. L’unica cosa a cui dobbiamo fare attenzione per la mano sinistra da sola è tra la quarta e la quinta battuta. Notiamo che la legatura inizia solo dal sol di battuta 5, quindi l’ultimo do di battuta 4 non sarà legato al sol di battuta 5. Dovrà essere suonato come una nota separata.

Passiamo ora a suonare il primo rigo a mani unite. Quando suoniamo a mani unite, è utile provare prima senza un ritmo rigoroso per assicurarci di comprendere quali note vanno suonate contemporaneamente. Successivamente, possiamo aggiungere il ritmo, partendo da un tempo lento per garantire che le note siano posizionate correttamente rispetto ai tre movimenti di ogni battuta.

Le due mani inizieranno insieme sul primo movimento, e poi noteremo che la mano sinistra suonerà una nota che dura più a lungo rispetto alla minima della mano destra. Pertanto, la mano sinistra rimarrà giù mentre la mano destra suonerà il re. Nella seconda battuta, le mani si troveranno ancora insieme, mentre nella terza battuta si uniranno sul do e sul sol. Nella quarta battuta, suonerà solo la mano sinistra. Dalla quinta battuta in poi, le mani si muoveranno in parallelo, ad eccezione della penultima battuta, in cui seguiranno un movimento obliquo. Notate che la mano destra rimane sul do mentre la mano sinistra si muove. Nell’ultima battuta del brano, c’è un’ottava tra le due mani. Quindi, il primo rigo, suonato a tempo lento, sarà così:

Quando suoniamo a mani unite, dobbiamo fare attenzione in particolare tra la prima e la seconda battuta e tra la seconda e la terza battuta, poiché la mano destra dovrà continuare a suonare legata, mentre la mano sinistra dovrà rilasciare il do per poi ripremerlo. Quindi, ripetiamo le prime tre battute, notando che la mano destra è legata mentre la mano sinistra si alza e risuona il do.

Passiamo ora al secondo rigo. Le prime tre battute del secondo rigo sono identiche alle prime tre battute del brano. A partire dalla battuta 12, il brano procede in modo diverso. La mano destra presenta una pausa, quindi vediamo prima la mano destra da sola: a battuta 12, abbiamo una pausa di tre movimenti, quindi la contiamo come uno, due, tre. Poi, a battuta 12, riprende un disegno legato, quindi uno, due, tre, uno, due, tre, e poi abbiamo dei ribattuti, uno, due, tre, uno, due, tre. Notate che tra la penultima battuta e l’ultima battuta di questo secondo rigo, il re non è legato al do, quindi quando eseguiamo il brano accertiamoci di non legare questo re a questo do.

Veniamo ora a esaminare la mano sinistra a partire dalla battuta 12. La mano sinistra rimarrà legata per le prime quattro battute a partire dalla battuta 12, quindi 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3. Nella penultima battuta del rigo, cioè la battuta 15, termina la legatura, quindi assicuriamoci di non legare questo SOL a questo DO. Proviamo quindi a suonare a mani unite, ancora una volta quando suoniamo a mani unite, in questo passaggio specifico, iniziamo magari senza ritmo o con un ritmo molto lento, e poi piano piano acceleriamo verso la velocità finale. Suoniamo quindi dalla battuta 9 fino alla battuta 16, 2 3. Notate che la legatura della battuta 16 non termina sul MI, quindi dalla battuta 17 proviene dal MI della mano sinistra, che dovrà essere legato al FA della battuta 17. Vediamo quindi il terzo rigo nel dettaglio. Le prime sei battute del terzo rigo hanno sempre lo stesso ritmo: ricordate che la minima vale due movimenti e la semiminima vale un movimento, e si eseguono sempre sulla stessa posizione fissa che abbiamo visto. Le uniche battute diverse sono le ultime due battute che presentano una legatura di valore nella mano destra, in particolare con una minima con il punto legata a una semiminima. Quando suoniamo questa nota, che è legata a una legatura di valore, non dovremo risuonare il FA nell’ultima battuta, ma dovremo invece contare tre movimenti su questo FA: 1 2 3 e mantenerlo giù, contando il primo movimento della battuta successiva, quindi 1 2 3. Suoniamo quindi la mano destra da sola: 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3. Notate che le prime sei battute non vanno suonate legate, non è indicata una legatura, solamente le ultime due battute vanno suonate legate. Passiamo ora alla mano sinistra, che è molto simile: si muove con lo stesso ritmo della mano destra fino alle ultime due battute: 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3. Suonando a mani unite, ricordate di cercare di staccare le mani nello stesso momento. Quindi a mani unite verrà così: 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3. Passiamo infine all’ultimo rigo: le prime quattro battute sono uguali alle battute da 9 a 12, sono battute che abbiamo già visto. Vediamo quindi nel dettaglio solamente le ultime quattro battute: abbiamo lo stesso ritmo che abbiamo già visto molte volte nel brano, quindi minima seguita da sei semiminime, e poi abbiamo le mani che si muovono parallelamente. Nelle ultime due battute, attenzione, abbiamo una legatura di valore nella mano destra, quindi questo DO della penultima battuta dovrà essere tenuto per tre movimenti nella penultima battuta, poi dovrà essere tenuto giù e contare altri tre movimenti nella battuta successiva, quindi 1 2 3, 1 2 3. La mano sinistra invece dovrà continuare a muoversi nelle ultime due battute, in particolare dovrà mantenere il legato, quindi le ultime tre battute verranno così: 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3. Proviamo quindi a suonare a mani unite l’ultimo rigo, sono tutte cose che abbiamo già visto in tutto il brano; l’ultimo rigo riepiloga tutti i materiali contenuti nel brano. 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3, 1 2 3. Fate attenzione, in particolare all’unico punto critico in questo ultimo rigo, cioè la battuta 29, perché questo DO della mano sinistra non dovrà essere legato al MI della battuta 30, ma entrambe le mani dovranno restare legate dalla battuta 30 in poi. Bene, abbiamo esaminato nel dettaglio questo brano; ora avete tutti gli strumenti per studiarlo. Buon lavoro!

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